La prima estirpazione completa di un utero canceroso : eseguita in Firenze / dal Dott. Adolfo Paggi.

  • Paggi, Adolfo.
Date:
1883
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Credit: La prima estirpazione completa di un utero canceroso : eseguita in Firenze / dal Dott. Adolfo Paggi. Source: Wellcome Collection.

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    L’ispezione e la palpazione, la percussione e l’ascoltazione, sì del torace che del ventre, nulla ci offrono di anormale; i polmoni sono sanissimi, ed al cuore si nota soltanto in corrispondenza del focolajo aortico un leggiero soffio sistolico, dolce, che si propaga alle carotidi, un soffio anemico. Le pareti addominali sol- cate da numerose vibici sono abbastanza cedevoli, fatto che giova notare e che può essere di qualche utilità nel caso nostro; del resto gli organi contenuti nella cavità del ventre sono di volume ordinario. All’inguine non si hanno induramenti glandulari caratteristici. Le funzioni digestive si compiono rego- larmente nella nostra donna; l’appetito è discreto, e la defecazione costituita da materie figurate, è normale. Infine l’analisi delle orine ci mostra che in esse non si ha la presenza di alcun materiale insolito. Venendo ora all’esame di ciò che più importa nel caso nostro, all’esame cioè degli organi genitali, diremo che l’ostio vaginale e la vagina sono assai ampii o dilatabili ed am- mettono facilmente l’introduzione'di grossi speculi o di larghe doccio. Nulla di notevole nei cui di succhi vaginali. Il collo dell’utero è sostituito quasi in totalità da una massa grossa, dura, informe, frastagliata, la quale manda nn piccolo lembo o propaggine sul cercine vaginale a sinistra. Il corpo uterino è liscio e regolare, e sì colla palpazione bimanuale che coll’ iste- rometro, si mostra di volume press’ a poco normale; la sonda penetra per sei centimetri e mezzo. I rapporti di posizione dell’utero coll’asse del bacino, e del corpo uterino col collo, sono press’ a poco normali. Il riscontro inoltre ci fa rilevare tre cose importantissime o cioè: che i tessuti peri-uterini sono integri; che lo glandule pelviche sembrano sane, e che la matrice gode di molta mobilità. Il riscontro rettale o la sondatura vescicale non ci offrono alcun dato o schiarimento, che meriti di esser riferito. L’esame collo speculo ci conferma ciò che avevamo avvertito col riscontro. La diagnosi di questo caso non si fonda che sui dati fisici, essendo affatto negativi i segni anamne- stici, indiretti o razionali. L’esame digitale non ci permette di pronunziare altro giudizio diagnostico elio quello di epitelioma del collo uterino con pro- pagazione limitata al cercine vaginale a sinistra. Stabilita così la natura e la sede del processo patologico, qual’è il compenso terapeutico, al quale dobbiamo ricorrere? La distruzione della massa morbosa, sia col raschiamento, sia con caustici potenziali, o col cauterio attuale, è stata consigliata ed usata contro il cancro del collo dell’ utero, ma noi tutti sappiamo quali siano i resultati ottenuti. Essa può usarsi come mezzo di cura palliativa, ma non già come cura radicale. Parimente l’am- putazione della porzione vaginale del collo uterino, fatta sia col- l’ansa galvanica, sia col termo-cauterio, sia coll’écraseur, sia con altri mezzi, e l’amputazione infundibuliforme alla maniera dello Schroeder non costituiscono certamente un metodo di cura radi- cale, sebbene non siano affatto scevri da pericolo. Inoltre ci par